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Immagine del redattoreFilippo Manassero

Karasakinomatsu il pino nero sull'acqua

Il pino è una pianta longeva e molto amata dai giapponesi.

Nei parchi nipponici, i pini rivestono un ruolo da primo attore ed alcuni di essi, sono talmente famosi che come vere proprie star, vengono fotografati, visitati e pure riprodotti, trasformandosi in simboli e gadget dei parchi stessi che li conservano.


Sono molto anziani e il loro aspetto imponente è frutto di molteplici interventi e cure dell'uomo. Sono stati obbligati a crescere e sviluppare i propri rami attraverso pesi e tiranti, che hanno prodotto linee estetiche e suggestioni artistiche.


Nel giardino Kenrokuen a Kanazawa vive il vecchissimo pino che si distende sull’acqua, e che si chiama Karasakinomatsu. Ha una chioma incredibilmente larga e ci si stupisce che la stessa possa essere sostenuta da un unico tronco.

Infiniti sostegni aiutano i suoi lunghi rami a sorreggersi e ogni 1° di novembre, i giardinieri lo coprono per salvarlo dal rischio di spezzarsi per il peso della neve.

I giardinieri giapponesi si adoperano con adorazione a togliere dai rami ogni eventuale ago che si sviluppa "disordinatamente" lasciando sul ramo solo un piccolo ciuffetto finale. E con la stessa attitudine, raccolgono dal terreno gli aghi caduti.


Nello shintoismo la divinità della luna è Tsukuyomi il cui nome deriverebbe dalla combinazione delle parole “luna, mese” (tsuki) e “leggere, contare” (yomu).

Secondo un’altra lettura, esso deriverebbe dall’unione dell’espressione “notte illuminata dalla luna” (Tsukiyo) e del verbo “guardare” (miru).

Tsukuyomi è una divinità legata alla luce: infatti, secondo la leggenda, sarebbe nato da un occhio della divinità Izanagi o da un suo specchio.


In autunno si festeggia lo Tsukimi, cioè la contemplazione della luna autunnale.

E’ una festività agricola in cui alla luna sono offerti dolcetti di riso a forma di luna piena e una graminacea che somiglia al riso, per propiziare il raccolto.

Nel periodo Heian (794-1185), durante lo Tsukimi i componenti della corte guardavano la luna componendo musica e scrivendo poesie. L’autunno, infatti, quando l’aria è tersa e limpida, secondo i giapponesi è il periodo migliore per ammirare la luna.


Nel prossimo weekend del 20 e 21 febbraio - orario 14 - 15.30,

staremo ancora insieme per il Sumi-e Experience Workshop

sul tema del pino giapponese e la luna.

A questo link puoi iscriverti e ti ricordo che se lo hai già fatto, puoi tornare a frequentarlo gratuitamente ( scopri tutto).


Ti aspetto

Filippo


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