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Immagine del redattoreFilippo Manassero

L'arte della decorazione murale

Sono ormai molti anni che insegno le tecniche di decorazione ed in particolare del trompe l'oeil. Mi riempie di soddisfazione l'idea di contribuire a far sì che queste affascinanti tecniche pittoriche, non si perdano in questo mondo sempre più tecnologico e approssimativo. Dove per quel che riguarda la decorazione murale, le maggiori case produttrici di materiali hanno invaso il mercato con prodotti pronti all'uso dove il decoratore si è trasformato in un semplice applicatore di soluzioni confezionate ad hoc. Al fine di permettere a chiunque di poter eseguire rifiniture decorative senza essersi costruito una capacità di percepire gli ambienti, i colori e un gusto artistico che davvero lo differenzi sul mercato. Un susseguirsi di ambienti identici a tutti gli altri, senza personalità e ricercatezza.


Credo che l'Artigiano della decorazione sia una figura da tutelare e valorizzare in quanto portatore di bellezza e valore artistico. Testimone e tutore di un patrimonio di saperi che si tramandano con rispetto e umiltà. Capacità e ingegno che non devono andare persi o fagocitati da semplificazioni che hanno l'obiettivo unico di vendere a molti improvvisati, l'illusione di essere dei piccoli maestri.


Spesso i miei allievi e allieve sono professionisti o aspiranti tali e per me lavorare alla costruzione ed all'incoraggiamento di talenti altrui, è fonte di grande gratificazione.

Accompagnare, esortare e constatare i progressi che raggiungono e vederli prendere forma in lavori veri e propri che poi vanno a realizzare, è un processo che mi emoziona.


Oggi presento l'opera di Roberto, un mio allievo che nella vita è un decoratore professionista che è arrivato a me da Perosa Argentina (TO) con il desiderio di poter realizzare qualcosa di più di due passate di rullo o di due fascette realizzate con il nastro adesivo.

Siamo partiti da un percorso base e da lì, per passaggi, ho proposto di "alzare la posta". Essendo lui molto curioso e anche coraggioso, ha accettato.

Siamo andati a realizzare una finta finestra da esterno, con prospettiva di vista dal basso, come se fosse stata da realizzare ad un piano alto della facciata. Per ovvi limiti di superficie ho proposto di realizzarla in scala. Sono molto soddisfatto e lo è anche lui.

Come diceva il mio maestro, mi sento di dire in piemontese: "bel travaj!" (bel lavoro).


bb




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