Per chi ha amato, perduto, e vuole ancora sentire.
- Filippo Manassero 
- 4 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Per anni ho creduto che riguardasse gli altri. I malati, gli anziani, i fragili.
Poi mi sono accorto che la morte era già dentro la vita, che respirava con me, che mi guardava ogni volta che qualcosa finiva: una relazione, un progetto, un’idea di me.
Era il '92 e avevo ventitré anni, quando ho iniziato il mio lungo volontariato alla LILA, la Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS. Dicevo che lo facevo per combattere lo stigma, per difendere la dignità, per restituire voce a chi la perdeva.
Era vero.
Ma col tempo ho capito che la mia spinta più profonda era un’altra:
volevo avvicinarmi alla morte, volevo conoscerla, volevo smettere di averne paura.
In quegli anni ho accompagnato adulti e bambini nel loro ultimo tratto.
E ho imparato che la morte ha un odore, un ritmo, un linguaggio.
Che non toglie: trasforma.
Poi la morte è tornata nella mia famiglia, nel mio corpo, nella mia vita.
E ogni volta mi ha insegnato qualcosa di nuovo sulla bellezza, sull’amore, sul lasciar andare.
Oggi so che non voglio morire inconsapevole.
Voglio assaggiare la morte come ho assaggiato la vita.
Sentirne il sapore, senza paura.
Da questa resa è nato l’incontro di MagnAnima del 31 ottobre, nella notte di Samhain,
quando il velo tra i mondi si fa sottilee le anime tornano a sfiorarsi.
Non è un evento per chi vuole solo capire. È un invito per chi sente.
Per chi ha vissuto la perdita, la mancanza, e intuisce che dentro quella ferita c’è ancora vita.
Per chi sente che la paura della morte non va scacciata, ma ascoltata.
Perché dentro di lei, a volte, c’è la voce della vita che vuole rinascere.
Ti aspetto in questa notte sospesa, per guardare insieme ciò che ci spaventa e scoprire che dentro il buio, c’è ancora luce.
🕯️ MagnAnima – speciale 31 ottobre
📅Venerdì 31 ottobre, ore 21
📍 Online su Zoom
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