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Immagine del redattoreFilippo Manassero

Il fiore di ciliegio o della vacuità

Per i giapponesi questi fiori simboleggiano la felicità, il benessere e la nascita.

Sono infatti delicati e fragili quanto meravigliosi, esattamente come l’esistenza umana.

La loro bellezza è fugace: dopo essere sbocciati cadono a terra, per riconciliarsi con il suolo, lasciando dietro di sé il ricordo di un'immagine splendente quanto impermanente.

Questa sensazione di vuoto, che ancora quando il fiore si mostra, inizia ad avvertirsi attraverso la sua imminente caduta al suolo, fa di questo fiore il simbolo della impermanenza e della vacuità.


Per noi occidentali il concetto di vacuità è tutt'altro che positivo. Spesso infatti è associata all'inutilità e al non senso. il dizionario la descrive come "caratteristica di ciò che é vuoto" e per molti e molte di noi, il vuoto è qualcosa di estremamente spiacevole, per niente rassicurante, a volte pauroso.

Al contrario invece, nella filosofia Zen il concetto di vacuità è centrale, in quanto in quel vuoto individua la possibilità di liberazione dall'Ego e dalla mente egoica e non certamente come qualcosa da associare alla mancanza.


Nel Sumi-e il vuoto è rappresentato dal foglio bianco, al cui interno appaiono i segni d'inchiostro che attraverso la pratica, emergono per poi scomparire, attraverso il l foglio successivo. In un incessante andare e venire, esattamente come tutte le cose nell'universo.

Ci alleniamo a percepire quel senso di vuoto come il più fedele dei compagni, per abbracciare l'assenza di attaccamento ai risultati e l'assenza di aspettative.

Impariamo a farci orientare dalla vacuità invece che seguire la mente che da questa vuole scappare. E scopriamo quanto in maniera spontanea, possono emergere intuizioni e frutti sorprendenti, quando non nutriamo aspettative.

Riuscire a traghettare questa esperienza in altri ambiti della nostra esistenza, fa si che il nostro vivere possa divenire quotidianamente più consapevole, rilassato, fiducioso e grato per la vacuità e l'impermanenza che in ogni momento si manifesta ai nostri occhi.


La cosa importante è non farci prendere dall’ossessione o dalla fissazione per i risultati che vediamo, sentiamo e sperimentiamo. Tutti i risultati, buoni, cattivi o neutri, vanno accettati fino in fondo. Non dobbiamo fare altro che seminare buoni semi giorno dopo giorno, senza lasciarne traccia, senza creare alcun attaccamento

( Ritorno al silenzio di Dainin Katagiri)


Il prossimo weekend sabato 22 e domenica 23 maggio 2021 orario 14 - 15.30

staremo insieme per praticare il Sumi-e Experience Workshop con il tema del fiore di ciliegio.

A questo link puoi iscriverti e ti ricordo che se lo hai già fatto on-line o in presenza, puoi tornare a frequentarlo gratuitamente ( scopri tutto).


Ti aspetto

Filippo


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