Ciò che resta tra le dita (dopo l’ultimo segno)
- Filippo Manassero
- 7 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Quando un percorso finisce, il tempo non si ferma.
Continua a muoversi in silenzio dentro ognunə di noi.
Ma qualcosa cambia.
Come quando l’inchiostro si posa sulla carta: sembra immobile…ma in quel gesto è passata un’anima.
È successo anche questa volta. Otto incontri, connessə e distanti, ognunə nel proprio spazio.
Un pennello, una ciotola d’acqua, una carta ancora vuota.
Ci siamo arrivatə in punta di piedi. Alcunə per curiosità, altrə per un richiamo che non sapevano spiegare.
Qualcunə con il timore di non essere “portatə”, altrə con una voglia precisa: lasciar andare.
Tuttə, però, con la disponibilità a esserci davvero.
E così abbiamo cominciato. Senza aspettative. Senza pretese.
Solo con il desiderio di esplorare la presenza nel gesto, l’ascolto del corpo, la semplicità dell’imperfezione. E poi, lentamente, qualcosa si è aperto.
“Non mi aspettavo di accanirmi con così tanto amore. Ore passate lì, in silenzio, a scoprirmi.”
“Il gesto mi ha riportata nel corpo. Il vuoto, che prima evitavo, ora lo so abitare.”
“Ogni segno è un giorno diverso. Tremolante, fluido, leggero, profondo. È il mio umore che prende forma.”
Ho ricevuto parole bellissime da chi ha partecipato. Parole che non erano solo feedback, ma piccoli frammenti di verità. Mi hanno restituito la misura esatta di ciò che è accaduto: un tempo sospeso in cui persone diverse hanno potuto guardarsi attraverso il segno, respirare attraverso il gesto, incontrarsi senza doversi spiegare.
Per me, ogni volta, è un privilegio. Vedere fiorire qualcosa in chi non sapeva di avere in sé questo spazio. Sentire che il pennello ha fatto da ponte. Che non è stato “un corso di pittura” – non lo è mai –ma una pratica di consapevolezza, un ritorno a casa, dentro e fuori dal foglio.
A chi ha partecipato, oggi voglio dire: grazie.
Per la fiducia, la cura, la presenza. Per aver portato nella Via non solo il proprio tratto, ma anche il proprio cuore. Questo nuovo ciclo nasce anche da voi.
E per chi sente un richiamo sottile, per chi è rimastə a guardare da lontano,
per chi ha già il pennello nel cassetto ma ancora non ha trovato il momento…
🗓️ La Via dell’Inchiostro riparte martedì 13 maggio. (link)
Otto nuovi incontri. Online, in cerchio, in ascolto.
Nessuna competenza richiesta. Nessun risultato da raggiungere.
Solo il desiderio di lasciarsi attraversare.
Se stai leggendo e dentro di te qualcosa si è mosso, ascolta quel movimento.
Non per forza devi seguirlo subito. Ma sappi che, se vorrai, io sarò lì.
Con una carta vuota. Un pennello pronto. E uno spazio aperto in cui ritrovarci.
A presto,
Filippo

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